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Come aprire un bar: Costi, requisiti e gestione [Guida Completa]

Come aprire un bar? Qual è l’iter da seguire, quali documenti preparare e soprattutto quali sono i costi e i possibili guadagni?

A queste e molte altre domande troverai risposta continuando la lettura. Abbiamo realizzato una guida completa, utile per chiunque desideri compiere un passo importante: aprire un bar e gestire un’attività in autonomia.

Aprire un bar non è certo una decisione da prendere alla leggera. La concorrenza sarà presente, ci saranno costi fissi e variabili da sostenere ed è necessario garantire un servizio ottimale ai clienti. In sostanza, anche se all’inizio l’entusiasmo può prevalere, è importante valutare attentamente ogni aspetto, pro e contro, sin da subito. Ma non dilunghiamoci oltre e iniziamo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere.

Aprire un bar: requisiti e iter burocratico

Aprire un bar significa avviare un’attività economica nel vasto settore della preparazione e somministrazione delle bevande.

L’iter da seguire è simile a quello previsto per l’apertura di una caffetteria o di qualsiasi altro negozio o attività economica.

Riassumiamo brevemente le principali cose da fare:

Business plan

La prima cosa da fare è realizzare un business plan. Si tratta di un documento che descrive ogni aspetto rilevante del futuro bar. Generalmente, riporta:

  • Una panoramica del futuro bar
  • Analisi di mercato
  • Piano marketing
  • Piano finanziario
  • Composizione dello staff (qualifiche ed esperienze)

Queste informazioni iniziali serviranno a inquadrare la nuova attività, a comprendere la quantità e la qualità della concorrenza, nonché ad avere una prima idea dei costi e soprattutto dei ricavi, fatturato e utile necessari affinché il bar abbia successo nel breve, medio e lungo termine. 

È importante non sottovalutare questo documento. In particolare, aprire un bar implica necessariamente lo studio approfondito di ogni aspetto.

Non è un mistero che in Italia ci siano numerosissimi bar, presenti anche nei piccoli paesi e di ogni tipologia. La FIPE ci informa che vi sono ben 136.101 imprese appartenenti al codice di attività 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina).

Il business plan è un documento che consigliamo di commissionare a un gruppo di specialisti che sappiano inserire informazioni precise e aderenti alla realtà.

Individuare la location

La scelta della location è il secondo step da compiere il prima possibile. Avere alcuni potenziali locali tra cui scegliere è fondamentale sia per realizzare un business plan preciso, sia per valutare i pro e i contro di ogni posto individuato.

Posizione, ampiezza del locale, presenza di parcheggi e densità dell’area sono tutti fattori che hanno un grande impatto sul futuro andamento dell’attività.

Idealmente, dovresti individuare locali posizionati in zone strategiche, dove c’è un buon flusso di persone e poche altre attività simili nelle vicinanze.

Inoltre, un punto in più è sicuramente dato dall’ampiezza del locale. Questo dovrebbe essere sufficiente per accogliere un ampio bancone, dei posti a sedere e aree separate come magazzino, spogliatoio per il personale e servizi igienici.

Aprire la partita IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese

Il terzo passaggio consiste nell’aprire la partita IVA. La partita IVA altro non è che il numero identificativo della tua futura società o ditta individuale.

In particolare, secondo il rapporto FIPE, la ditta individuale è la forma societaria più scelta per la gestione di un bar, seguita dalla società di persone.

L’iter per aprire la partita IVA non è complicato. La procedura può essere completata direttamente online, utilizzando i servizi online messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

È importante avere a disposizione un indirizzo PEC e ricordarsi di inserire nel modulo il corretto codice ATECO, che nel caso di un bar è il 56.30 – Bar e altri esercizi simili senza cucina.

Una volta aperta la partita IVA, infine, bisogna iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.

Altre documentazioni e autorizzazioni per l’apertura di un bar

Dopo aver completato i passaggi precedentemente illustrati, si può procedere preparando e consegnando altre documentazioni indispensabili per l’apertura di un bar. Vediamo brevemente le principali:

  1. SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): Da presentare al comune, è necessaria per segnalare l’avvio di ogni attività economica nel territorio italiano.
  2. HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points): È un attestato che devono ottenere tutti coloro che nel bar sono adibiti alla somministrazione di bevande e alimenti.
  3. Corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande): È un altro corso obbligatorio da frequentare per lavorare nel settore alimentare.
  4. Autorizzazione per l’uso del suolo pubblico: Necessaria se è prevista la presenza di tavolini, sedie, ombrelloni sul suolo appartenente al pubblico (piazze, marciapiedi…).
  5. Diritti SIAE: Richiesta per diffondere musica all’interno del locale.
  6. (DVR) Documento di valutazione dei rischi: Documento obbligatorio per identificare e mitigare i fattori di rischio relativi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.

Come aprire un bar: come procedere ora

Come aprire un bar: come procedere ora

Nel mentre ci si occupa di tutta la procedura autorizzativa prevista per l’apertura del bar, c’è bisogno anche di dare forma all’attività e mettere a punto la gestione.

L’obiettivo è ora: arrivare pronti al giorno dell’apertura, assicurandosi che tutto funzioni per il meglio. In tal senso, non si può prescindere da:

Acquisto di attrezzature e arredamento

Partiamo dalle attrezzature. Qui il nostro consiglio è di puntare sulla qualità. Dovrai scegliere quindi bicchieri di diverse forme e dimensioni per accogliere cocktail, vino, spumanti, birre, frullati, una macchina per il ghiaccio e la lavastoviglie.

Chiaramente non può mancare la macchina da caffè, un sistema di spillatura per birra, taglieri e coltelli, spremiagrumi e così via. La scelta delle attrezzature è ampia e dipende anche dal tipo di concept di bar che si ha in mente. Lo stesso discorso vale anche per l’arredamento, il quale è bene che sia scelto e quindi coerente con l’idea di bar. Ad esempio:

  • Cocktail bar: può essere indicato l’uso di arredi in legno scuro, velluto o pelle, la presenza di elementi vintage e un’illuminazione soffusa.
  • Bar birreria: si può optare per arredi in legno, metallo e tipiche lampade a sospensione. È indicata anche la presenza di tavoli e panche in legno, nonché botti di birra utilizzate come tavolini o decorazioni.
  • Bio bar: il concept in questo caso ruota attorno alla sostenibilità, pertanto anche la scelta dei materiali deve seguire questa filosofia. Si può pensare a materiali ecocompatibili come il legno o il bambù. Non possono mancare piante e altri elementi che richiamano la natura.

Gestione del personale e delle risorse umane

Il modo in cui si decide di gestire il personale all’interno del bar è un altro punto da stabilire il prima possibile. Partiamo dalla considerazione che i lavori quali camerieri e baristi sono soggetti a un alto turnover.

Confidustria in un recente report conferma che il turnover è intorno al 50%. Questo vuol dire che ti troverai spesso a dover cambiare personale e che non bisogna troppo stupirsi se questo interromperà d’improvviso il rapporto di lavoro.

Spetta al titolare del bar mitigare il fenomeno il più possibile ad esempio:

  • Organizzando i turni di lavoro al meglio
  • Garantendo uno stipendio superiore agli standard di mercato
  • Offrendo opportunità di crescita

L’equazione in questo caso è semplice. Più il personale è soddisfatto, migliore sarà la qualità del servizio, il clima e minori saranno le richieste di dimissioni.

Strategie di marketing e promozione per il tuo bar

Ogni attività oggi non può fare a meno di una definita e sostenibile strategia di marketing. Questa serve a farsi conoscere all’inizio e continuerà ad aiutare e sostenere la crescita dell’attività.

Per quanto riguarda un bar, ci sentiamo di sostenere che non è necessariamente richiesto disporre di un sito web. Tuttavia, è indispensabile essere presenti sui social network, in particolare oggi non si può prescindere da Facebook, Instagram e WhatsApp Business.

Questi strumenti, sebbene con finalità diverse, ti permettono di mantenere sempre aggiornati i clienti e di raggiungerne di nuovi.

Assicurarsi di avere una buona strategia di contenuti, pubblicare regolarmente aggiornamenti, mostrare la propria passione per il lavoro, sicuramente può aiutare l’attività a crescere nel tempo.

Infine, non è da sottovalutare la pubblicità classica, fatta in loco con locandine e volantini, che può aiutare a far conoscere l’attività alle persone che vivono nei dintorni o sono in visita in città.

Gestione dei pagamenti digitali e tecnologie POS

La gestione dei pagamenti è un altro punto da definire il prima possibile. In tal senso, bisogna individuare un POS (Point of Sale) adatto per la gestione del bar.

Un terminale POS, oltre che obbligatorio, ti aiuterà a gestire al meglio i pagamenti e a rendere più felici i clienti.

È importante disporre di un POS innovativo, in grado di accettare rapidamente i pagamenti anche contactless.

Possono venire incontro alle proprie esigenze terminali POS come:

  • myPOS Go 2: portatile e leggero
  • myPOS Go Combo: funzionale e dotato di supporto per la stampa delle ricevute
  • myPOS Pro: potente, veloce e flessibile, ideale per gestire bar di medie o grandi dimensioni.

Tutti e tre i terminali POS ti permetteranno di accettare ogni tipo di pagamento: contactless, Chip&PIN e con banda magnetica. Noi di myPOS offriamo condizioni contrattuali chiare e prezzi assolutamente competitivi, senza canone mensile o contratto vincolante.

È previsto solo il pagamento del prezzo d’acquisto e il pagamento di commissioni minime previste per ogni transazione. Se stai gestendo un bar o sei in procinto di aprirne uno, dai uno sguardo ai nostri POS mobili e unisciti agli oltre 200.000 esercenti che già si affidano a noi.

Scelta dei fornitori

La scelta dei fornitori delle materie prime che si utilizzeranno nel bar è altrettanto importante. Di base, bisogna trovare una serie di aziende che possano garantire: qualità nei prodotti, consegne nei tempi previsti e un prezzo competitivo.

Si dovrà scegliere tra diverse aziende per la consegna di generi essenziali in un bar:

  • Caffè in grani
  • Latte
  • Attrezzature
  • Arredi e macchinari
  • E altri

La scelta dei giusti fornitori è determinante. Optare per brand conosciuti e apprezzati, infatti, può fare la differenza, così come l’affidabilità del fornitore scelto può evitare l’insorgere di disservizi.

Sul punto, pertanto, consigliamo di prendersi il giusto tempo, di valutare diverse proposte e solo dopo aver attentamente riflettuto su ogni aspetto, scegliere fornitori di servizi affidabili e adatti alle proprie esigenze e necessità.

Quanto costa aprire un bar

Quanto costa aprire un bar

Ma quali sono i costi per aprire un bar? A questa domanda è difficile rispondere in maniera univoca. Il primo investimento da fare dipende da tantissimi fattori. Tra questi, quelli che incidono di più sono:

  • Costo di acquisto o locazione del locale: variabile a seconda della zona (città) e della metratura.
  • Costo per l’acquisto di arredi e attrezzature: la qualità dei materiali e la tipologia di arredi scelti possono far oscillare di molto la spesa.
  • Costo per la prima fornitura di merci: dipende dal concept del bar e dai servizi scelti.
  • Costo per il personale: variabile a seconda del numero di camerieri e baristi necessari.

A questi, chiaramente, vanno aggiunte le spese burocratiche, eventuali spese per ristrutturare i locali, nonché le spese previste per la pubblicità.

Preparare un business plan diventa rilevante in questa fase, poiché il documento fornisce una stima puntuale dei costi fissi e variabili che si andranno ad sostenere specificatamente per l’attività pensata.

In linea generale, tuttavia, riteniamo che nel caso non si abbia un locale di proprietà, allora sia necessario disporre di risorse comprese tra i 150.000 e i 250.000 euro per avviare un bar.

Aprire un bar: quali sono i guadagni

Infine, vediamo quanto si guadagna gestendo un bar. Così come per i costi, anche i guadagni possono oscillare notevolmente ed è difficile prevederli senza avere informazioni rilevanti come:

  • Ubicazione del locale
  • Numero di posti a sedere
  • Servizi offerti
  • Efficacia delle strategie di marketing
  • Competenze del personale

Volendo, possiamo provare a stimare i ricavi mensili ipotizzando di gestire un bar che registra circa 200 scontrini al giorno, con un valore medio di 7 euro ciascuno.

In questo caso, ogni settimana l’attività incassa 1.400 euro, ovvero 5.600 euro in un mese. Tuttavia, da questo importo vanno sottratti numerosi costi, tra cui affitto, stipendi, materie prime, utenze e tasse.

Supponendo che tutti questi costi incidano per il 75% dei ricavi, al titolare, nonché gestore del bar, resta un utile netto mensile di circa 1.400 euro, pari a 16.800 euro annui.

La stima effettuata ci suggerisce che, per generare guadagni apprezzabili, un bar deve lavorare molto. Infatti 200 scontrini da 7 euro ciascuno potrebbero non essere sufficienti.

È quindi necessario valutare attentamente ogni voce di costo e di guadagno con l’obiettivo di garantirsi entrate sufficienti per ottenere un guadagno che giustifichi la decisione di avviare un’attività in proprio.

Conclusioni

In questo articolo ci siamo focalizzati su come aprire un bar. Partendo da alcune considerazioni di carattere generale, ci siamo poi addentrati declinando ogni aspetto, dall’iter burocratico fino ai costi e ai possibili guadagni.

Aprire un bar è un sogno comune di molte persone. L’idea di avviare un’attività propria a contatto con le persone attrae.

Tuttavia, non possono mancare le competenze, un’idea chiara d’attività che possa distinguersi dalla concorrenza e una valutazione attenta di tutti i possibili costi e ricavi.

Seguendo la guida qui riportata e con le giuste competenze, siamo sicuri che il lettore riuscirà a realizzare la sua idea imprenditoriale e, perché no, a creare un luogo che sia un punto di riferimento per tante persone desiderose di gustare caffè e bevande e godersi un meritato momento di relax.

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